Social media report: che cosa sono e perché crearli con regolarità
L’interazione e lo scambio di informazioni con la tecnologia a livello quotidiano sono, ormai, aspetti imprescindibili per una qualsiasi realtà aziendale. Essere formati e competenti dal punto di vista della gestione dei social media non è più un’opzione da aggiungere alle proprie competenze, ma un requisito necessario.
Non tutti però pensano all’altro lato della medaglia: non è sufficiente essere in grado di “manovrare” i social, bisogna anche ascoltarli. E saperli ascoltare. Le piattaforme di utilizzo comune sono dei veri e propri pozzi di informazioni che possono rivelarsi estremamente utili, relative al nostro brand, al nostro sito, al nostro pubblico. Ma come estrarre il tutto e mantenersi aggiornati con regolarità? Ecco la risposta: i social media report.
Che cosa sono i social media report
Si tratta esattamente, nello specifico, di documenti composti dall’insieme dei dati che vengono raccolti da una determinata piattaforma. Il tutto, plasmato secondo le nostre necessità o desideri. Il procedimento non è sempre scontato, ma il ragionamento alla base è piuttosto lineare: qualsiasi social network registra i movimenti – di ogni tipo – che vengono compiuti al suo interno e permette agli utenti di consultarli.
Starà quindi allo stesso utente interessato selezionare le statistiche più rilevanti e saperle scindere dalle altre: dal loro un ordine, raggrupparle ed elaborarle in modo da ricavare un documento che possa rivelarsi davvero utile. I social media report sono infatti in grado di fornire indicazioni estremamente importanti sull’andamento di una pagina e sulle migliorie che possono essere apportate a quest’ultima.
In effetti, esistono molte variabili in base alle quali un social media report può essere realizzato. Prima fra tutte, la frequenza temporale: i dati più rilevanti possono essere messi in luce attraverso report giornalieri, mensili, trimestrali e così via, oppure report particolari basati su specifiche campagne. Inoltre è importante specificare a quale aspetto del brand si desidera dare più importanza: performance, promozione, protezione e così via.
Social media report: le tappe fondamentali per la creazione
Proviamo adesso a stilare un elenco di passaggi dai quali non possiamo prescindere nella creazione di un social media report utile e professionale. È proprio per questo motivo che questo tipo di documenti devono essere affidati a un professionista del settore, per essere considerati realmente costruttivi.
In primo luogo è fondamentale definire con totale chiarezza gli obiettivi del nostro business. Ricordiamoci sempre che questi devono essere sì ambiziosi, ma sempre realistici. Come già anticipato, uno dei primi passaggi deve necessariamente corrispondere alla definizione di quelli che consideriamo essere i parametri chiave per la nostra analisi: si parla in questo caso di KPI per definire proprio quegli aspetti (e quei dati) su cui vogliamo porre la nostra attenzione.
Le metriche di maggiore interesse da monitorare sono solitamente quelle corrispondenti a parametri quali lead, conversioni, impressions, engagement, audience, click e frequenza di rimbalzo; ma ogni caso specifico fa storia a sé. Bisogna poi considerare ovviamente le peculiarità di ogni canale: non tutti devono né possono essere valutati secondo gli stessi parametri.
Gli ultimi passaggi sono quelli relativi al fattore estetico, ovvero alla presentazione del report stesso. La parola d’ordine è una soltanto: chiarezza. Qualsiasi mezzo (grafico e visivo, come per esempio grafici e tabelle) possa essere d’aiuto per centrare questo obiettivo, è estremamente utile. Allo stesso modo, l’inserimento di immagini può rendere il documento più gradevole e scorrevole, oltre che esplicativo.
Perché creare regolarmente i social media report
È chiaro che un processo come quello finora descritto non possa essere realmente utile o indicativo nel momento in cui si tratta di un caso isolato. La reportistica social deve essere effettuata con una certa costanza: non è necessario che i vari report siano creati a breve distanza tra loro, come abbiamo spiegato all’inizio, ma che ci sia effettivamente un percorso di continuità a collegarli.
La ragione dovrebbe ormai essere chiara: monitorando le proprie pagine web e i loro risultati, sarà molto più semplice non soltanto seguirle ma anche migliorarle quotidianamente, in maniera costante. Seguire un progetto avendo una visione d’insieme coerente nel tempo non può che portare benefici, anche e soprattutto quando si parla di social media.