Un Natale a rischio Covid: come si evolve il marketing
In un periodo storico come quello attuale, causa pandemia da Covid-19, ogni nostra certezza è venuta meno. Di conseguenza, quest’anno più che mai il Natale acquisisce un valore ancor più simbolico e profondo, portandoci ad apprezzare tutto ciò che di importante abbiamo: la famiglia e i nostri affetti più cari.
Nonostante lo stato di perenne incertezza nel quale ci troviamo e le diffuse difficoltà, il periodo natalizio porta con sé in maniera innata alcune situazioni caratteristiche: la ricerca dei regali, il desiderio – seppur rivisitato – di fare shopping, la voglia profonda di festeggiare nonostante tutto. Per quanto possibile. Ma come si rifletterà tutto questo all’atto pratico? Come si trasformerà il marketing natalizio, nell’era del Covid?
Marketing virtuale: spostamento sempre più massiccio
La parola d’ordine, come da mesi a questa parte, sarà sicurezza. Un concetto che ovviamente non è nuovo, anzi ha radici profonde: addirittura tra il ’43 e il ’45 questo aspetto veniva già inserito dallo psicologo Abraham Maslow alla base della sua piramide dei bisogni. L’emergenza Covid-19, ovviamente, non ha potuto che rinforzare questa necessità.
Le conseguenze della pandemia dal punto di vista economico, sociale e comportamentale portano ad una modifica piuttosto radicale delle abitudini dei consumatori. L’esperienza d’acquisto negli ultimi mesi è stata fortemente incentrata sull’online, sugli ordini virtuali, sullo shopping digitale. Si prospetta quindi una ulteriore e netta crescita per il marketing via web.
Non si tratta di un discorso legato solamente alle fasce della popolazione più giovani: l’e-commerce è ormai una realtà consolidata per ogni tipo di consumatore e l’emergenza di questi mesi non ha fatto che sospingerlo. Proprio per questo motivo, è fondamentale per le aziende essere presenti e reattive via Internet: in media il 40% degli acquirenti a livello globale è più propenso ad acquistare da un’azienda che può essere contattata tramite messaggistica.
La controtendenza: l’uomo animale sociale
Nonostante una tendenza sempre più marcata, bisogna tenere in grande considerazione anche la direzione opposta: è assolutamente prevedibile che, in caso di riapertura anche contingentata, i negozi tornerebbero a registrare numeri importanti. Come è motivabile questa situazione, considerando i pericoli a cui il pubblico sarebbe esposto e la comodità dell’e-commerce?
Da un lato è sicuramente forte il desiderio di un ritorno alla normalità, una sorta di ribellione nei confronti della situazione degli ultimi mesi. Dall’altro, si tratta di empatia: un’altra delle parole chiave di questo futuro periodo natalizio, sulla quale saranno infatti probabilmente basate anche molte strategie di marketing.
Oggi più che mai, le aziende hanno il dovere di sviluppare idee e messaggi atti ad arricchire la vita del loro pubblico e della comunità. I concetti di empatia e sensibilità saranno alla base della quotidianità.
Contemporaneamente è anche il momento giusto per rafforzare la brand identity, non solo mediante puro marketing ma mostrando in modo chiaro e concreto le modalità d’azione volte a supportare la comunità durante la pandemia. Saranno parecchi i marchi che si applicheranno in questo senso, giustamente. C’è da esserne certi.